MOTO A LUOGO
di DONAT CONENNA
il gusto del bel dipingere, anzi, del “buon” dipingere, in Vito Lolli, giovane artista romano, si sposa – con un divinante moto a luogo – verso i paesi della fantasia mistica o del fantastico esoterico.
Questo “viaggio” in Lolli ha luogo (appunto) con tutti i crismi della legalità pittorica e della tradizione figurativa, votata agli stilemi più classici del simbolismo e del surrealismo.
Di più: in alcuni casi Lolli supera la soglia dell’ immaginato convenzionale, portandosi qualche metro più in là dei suoi naturali discenti (Dalì, Ernst, Clerici) con fughe in avanti, verso le aree della quinta dimensione, quella del sacro e del mistico, dove il rapporto tra immagine e fantasia è per davvero esaltato “a mano libera” da questo pur ancora inconosciuto espressore di situazioni a-reali eppure vere e totali nella loro descrizione.
Quando si è padroni assoluti del segno e del colore, quando si ha la possibilità di questo moto a luogo, di questo transfert mentale nei cieli e nelle terre non cognite dai comuni mortali, se non attraverso il passaggio – come avviene in Vito Lolli – di una stagione d’intensa spiritualità, sulla tela tutto può succedere.